domenica 2 ottobre 2011

Assignement 3 - coltivare le connessioni

Uno dei primi concetti che emerge da "coltivare le connessioni" è quello di rete, concetto imprescindibile dal mondo di internet. Infatti ognuno di noi con le sue singole azioni crea quotidianamente delle connessioni, con persone e luoghi, che vanno via via a formare delle reti, le quali condizioneranno le nostre azioni future. Questo meccanismo di reti fortemente legato al concetto di società, diventa molto evidente nel mondo di internet, mondo basato proprio sull'interazione e sulla comunicazione. Se quindi nella vita di tutti i giorni le nostre reti hanno dei limiti, sociali e geografici, questi limiti con internet vengono abbattuti permettendo in potenza a chiunque di arrivare dovunque. Più persone poi vi partecipano, più chiaramente queste reti diverranno estese e per questo rende molto bene il concetto di internet come "living Network".
Se questo da una parte è sbalorditivo e offre evidenti vantaggi, dall'altra l'eccesso di informazioni e di possibilità finisce per confonderci e sviarci in molti casi. Il problema principale in questo caso dipende quindi dal saper cercare, cosa incredibilmente difficile. Infatti prendere tutto quello che troviamo su internet per vero è chiaramente più dannoso che altro.
Altro problema portato avanti da "coltivare le connessioni" è quello della compartimentazione sempre maggiore attuata dalla società sul sapere. Se effettivamente in parte un sistema d'istruzione impostato così rigidamente rischia di chiudere le menti e non farle sviluppare come potrebbero, dall'altra nei primi anni di vita è indispensabile organizzare il sapere in una struttura solida per impedire la dispersione delle conoscenze.
Sono molto d'accordo col concetto di maestro presa in considerazione, come persona che semplicemente ti guida e poi ti lascia crescere con le tue sole forze, però purtroppo questo è molto difficile nella realtà e soprattutto non può valere per tutte le persone. Un certo livello di organizzazione secondo me è quindi importante, anche se crescendo ognuno deve imparare ad ampliare le proprie vedute.
Sarebbe molto bello poter poi applicare al sapere il metodo di apprendimento considerato per "la passeggiata in un bosco", ma questo può andare bene se vogliamo conoscere qualcosa per piacere, per interesse personale. Se dobbiamo invece imparare una professione e finalizzare il nostro sapere nel miglior modo possibile a mio parere non possiamo procedere a tentoni, almeno per le conoscenze di base.

Mi discosto poi un pò dal saggio perchè leggere queste riflessioni mi ha fatto tornare in mente il lavoro di un sociologo, Zygmunt Bauman nel suo libro "Amore liquido". Bauman si pone il problema di come nella società di oggi sia tutto incredibilmente instabile e fragile. Lavoro, relazioni interpersonali e di conseguenza relazioni sentimentali. Si pone quindi il problema quasi opposto a mio parere  di quello appena affrontato, in quanto pone tra gli elementi di instabilità anche l'uso che abbiamo di internet stesso.
Mi ha colpito in particolare una riflessione che fa sul mondo della chat: " Nel genere di relazione "da amico ad amico" non sono i messaggi in quanto tali, ma l'andirivieni di messaggi, la circolazione di messaggi sono il messaggio, non importa il contenuto. Il senso di appartenenza si esplicita nel costante flusso di parole e frasi incomplete (abbreviate, troncate per accelerare la conversazione). Il senso di appartenenza sta nel parlare, non in ciò di cui si parla."
Queste affermazioni un pò mi spaventano, forse proprio perché le sento molto calzanti. L'irruzione di internet nel mondo delle relazioni sociali è infatti piuttosto preoccupante, soprattutto perchè sono la prima a non saperne fare a meno.
Il primo esempio che mi viene in mente è facebook, dove tutti sono amici di tutti e parlano con tutti. Questa facilità di comunicazione è sviante. Parliamo tanto con tante persone e ci sembra che le parole scambiate abbiano lo stesso valore che nella vita reale, ma non è proprio lo stesso. Infatti l'illusione è quella di avere una rete molto ampia tutto intorno, quando in realtà le persone con cui davvero ci relazioniamo nella vita sono molte meno. Tutto questo parlare infatti con tutti finisce per rendere la parola stessa meno importante e di conseguenza stabilire legami, dei veri legami diventa molto più difficile.